Issue 9

B. Atzori et alii, Frattura ed Integrità Strutturale, 9 (2009) 33 - 45 ; DOI: 10.3221/IGF-ESIS.09.04 38 Nel caso di geometrie complesse ove l’approccio in tensioni nominali risulti difficilmente applicabile, l’ Eurocodice 9 prevede l’utilizzo di un approccio di tipo hot spot da applicare nei casi di innesco cricca a piede cordone. Si tenga presente tuttavia che, come già messo in luce al paragrafo precedente, tale approccio analizza solo il campo di tensione strutturale dovuto alla geometria complessiva della giunzione, escludendo invece gli effetti dell’intaglio acuto al piede del cordone di saldatura, che risultano al contrario fondamentali per la previsione di resistenza a fatica. Viceversa non è previsto l’utilizzo di approcci di tipo locale. C ONFRONTO CON DATI SPERIMENTALI e curve di resistenza a fatica proposte dalle normative sono state confrontate con i dati sperimentali ricavati da letteratura e relativi a 15 serie di giunti di geometria diversa. Ciascuna serie di dati è stata sottoposta ad analisi statistica e sono state ricavate le curve di resistenza a fatica per una probabilità di sopravvivenza del 97.7% con confidenza 95%. I risultati sono riportati in Fig. 5-12 . In Tab. 4 si riporta invece l’intera gamma dei dati sperimentali analizzati indicando per ciascuna serie il valore di  σ N = 2·10 6 , P.S. = 97.7% e la pendenza k della curva ricavati dall’analisi statistica. Per ciascuna serie si riportano inoltre le corrispondenti classi di resistenza fornite dalle normative e i relativi valori di  σ N = 2·10 6 , P.S. = 97.7% e k. Nel caso di giunti a T e a croce le indicazioni riportate tra parentesi fanno riferimento alle dimensioni, in mm, del piatto principale caricato e della lamiera trasversale, rispettivamente. Per quanto riguarda i valori di resistenza, ad esclusione del caso del materiale base, dove, come indicato al paragrafo Materiale base si è tenuto conto dell’effetto del rapporto di sollecitazione, per la UNI 8634 si è fatto riferimento ai valori relativi ad R = 0 (la maggior parte dei risultati sperimentali utilizzati per la norma italiana si riferivano infatti a 0<R<0.1) mentre per l’Eurocodice i valori di resistenza sono ricavati da dati con R>0.5. Le serie sperimentali sono invece tutte relative a prove con R~0.1. Materiale base Per un corretto confronto con i dati sperimentali (R = 0.1), i valori di resistenza forniti dall’Eurocodice sono stati incrementati di un fattore f(R) = 1.15 (Eq. 2) . Nel caso di provini forati (serie AL 1 e AL 3) il valore risultante è stato quindi abbattuto di un fattore 2.4 per tener conto dell’effetto di concentrazione delle tensioni (valore suggerito dall’Eurocodice stesso per la tipologia di intaglio considerata, ovvero foro circolare centrato di diametro 20 mm su provino di larghezza 60 mm). Per quanto riguarda la UNI 8634 sono stati calcolati i valori di resistenza per R = 0.1, tenendo conto delle diverse tipologie di lega analizzate. Nel caso di provini forati tale valore è stato abbattuto dello stesso coefficiente 2.4 suggerito dall’Eurocodice. Le due normative forniscono valori di resistenza molto simili che risultano in netto vantaggio di sicurezza nel caso della lega 6060 (Fig. 5), viceversa a sfavore di sicurezza per la lega 7012 ( Fig. 6, 7) . Figura 5 : Confronto tra curve di resistenza a fatica per materiale base in lega 6060 (provini forati). L

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