Issue 11
L. Giudici et alii, Frattura ed Integrità Strutturale, 11 (2009) 21-35 ; DOI: 10.3221/IGF-ESIS.11.03 30 La rottura nel test effettuato sul provino danneggiato dall’impatto balistico si è verificata a partire dagli apici del foro, lungo un’elica cilindrica inclinata a 45° rispetto all’asse del provino, come visibile nell a Fig. 13. I risultati di entrambe le prove sono rappresentati nell a Fig. 14, dalla quale si nota una notevole riduzione della coppia di rottura dell’albero danneggiato rispetto a quello integro. Tale differenza sarebbe in realtà ancora superiore dal momento che la rottura sul componente integro si è verificata lungo uno dei due cordoni di saldatura in corrispondenza di una coppia pari a 1360 Nm e dunque inferiore al momento di plasticizzazione totale teorico dell’albero pari all’incirca a 1650 Nm. Come già affermato sono stati valutati gli sforzi e le direzioni principali calcolati a partire dalle deformazioni rilevate da ciascuna rosetta applicata sul provino danneggiato. Elaborando i segnali estensimetrici acquisiti si vede, come era lecito attendersi, che la sollecitazione massima si ha in prossimità degli apici del difetto, in cui sono stati rilevati gli sforzi principali più elevati, rappresentati dalle curve blu e viola nell e Fig. 15 e 16 e riferiti a rosette posizionate come in Fig. 17. Figura 14 : Confronto fra le curve coppia-rotazione ottenute dalle prove effettuate su un provino integro e su un provino con danneggiamento balistico Figura 15 : Andamento dello sforzo principale σ I ricavato sulla base dei dati estensimetrici durante la prova statica. Figura 16 : Andamento dello sforzo principale σ II durante la prova statica.
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