Issue 11

L. Giudici et alii, Frattura ed Integrità Strutturale, 11 (2009) 21-35; DOI: 10.3221/IGF-ESIS.11.03 25 ricavata attraverso il seguente bilancio energetico:   Attr Pet Dish Plug Ci Cf E E E E E E      (2) essendo: E Cf l’energia cinetica finale nota del proiettile dopo la perforazione; E Ci l’energia cinetica iniziale incognita del proiettile; Attr Pet Dish Plug E E E E    l’energia spesa per attraversare una lastra sacrificale, i cui termini si riferiscono rispettivamente al plugging, al dishing, al petaling ed all’attrito. Dimostrata quindi la validità del metodo delle lastre sacrificali, questo è stato applicato durante i test di impatto per la misura della velocità residua del proiettile. In questo caso per aumentare l’accuratezza delle misure sono state apportate alcune correzioni che tengono conto non solo dell’energia dissipata dalla perforazione della prima lastra sacrificale, ma anche della traiettoria del proiettile deviato dall’impatto, e del ritardo temporale con cui sono acquisiti i segnali, legato alla velocità di propagazione delle onde all’interno del materiale; in particolare il ritardo sarà differente per i due segnali nel caso in cui il proiettile a causa della deviazione impatti sulle due lastre in posizioni diverse. Prove a vuoto Laser/Detectors [m/s] Lastre Sacrificali [m/s] Lastre Sacrificali corretto [m/s] 1 839 816 831 2 838 825 840 3 825 803 817 4 832 810 824 5 846 826 841 6 833 810 824 7 855 830 845 8 848 830 845 9 845 823 838 10 840 820 835 11 845 823 838 12 850 823 838 13 854 826 841 14 847 826 841 15 840 813 828 16 834 813 828 17 852 826 841 18 861 837 852 Media 844 821 836 Tabella 3 : Velocità del proiettile rilevata negli spari a vuoto; confronto fra i valori forniti dai Laser/Detectors e dalle Lastre Sacrificali. La Fig. 6 aiuta a comprendere quanto appena esposto. Per la valutazione della traiettoria effettiva del proiettile si sono rilevate le coordinate dei fori sulle due lastre, mentre l’energia assorbita dalla perforazione della prima lastra è stata stimata attraverso il metodo energetico utilizzato in precedenza. Le velocità iniziale del proiettile, quella residua (corretta e non), e l’angolo di deviazione del proiettile rilevati in tutte le prove di impatto sono contenuti nella Tab. 4. Dal punto di vista della forma e delle dimensioni del danneggiamento causato dall’impatto balistico, i test sperimentali presentano una dispersione di risultati non trascurabile: in effetti analizzando tali risultati riportati in Tab. 5 è evidente come condizioni di impatto nominalmente identiche portino a risultati macroscopicamente differenti. La scelta di studiare la condizione più gravosa definita in Tab. 2 h a avuto infatti un peso rilevante nella determinazione di tale disomogeneità: uno scostamento dalle condizioni critiche ricercate, legato alla variabilità sempre presente in qualche misura in un fenomeno di impatto, anche se di piccola entità, può dare origine ad un danneggiamento caratterizzato da un doppio foro, da un singolo foro di varie lunghezza o in certi casi anche al rimbalzo del proiettile. La Fig. 7 mostra le fotografie di due delle principali tipologie di danneggiamento ottenuto.

RkJQdWJsaXNoZXIy MjM0NDE=